Tutte le vergognose giravolte di Salvini sul Coronavirus

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-03-11

In poco più di venti giorni Salvini è passato dal “chiudere tutti i confini” al “riapriamo tutti i bar” per poi invitare a visitare l’Italia “che è sicura e non c’è alcun pericolo” e infine a chiedere la chiusura totale del Paese (ma sempre invitando a “viaggiare italiano”). L’ultima trovata? Salvini chiede che tutta l’Europa diventi zona rossa

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Come fai a dire qualcosa di sbagliato se dici tutto e il contrario di tutto? Statisticamente è assai probabile che qualcosa di giusto lo dici, basta avere il corretto tempismo. È il caso del leader della Lega Matteo Salvini che sul Coronavirus SARS-COV-2 e su COVID-19 e sulle misure da adottare ha dato il meglio di sé sempre riuscendo a dare la colpa agli altri. Poco importa che fossero di volta in volta i migranti, le persone di ritorno dalla Cina e ovviamente il Governo.

Quando Salvini voleva chiudere tutto (prima del coronavirus)

Ad esempio il 21 febbraio Salvini invitava ad ascoltare medici e scienziati che a suo dire avvertivano del pericolo imminente dell’arrivo di Covid-19 in Italia sui barconi. Ragion per cui il capo del Carroccio chiese di chiudere, sigillare i confini facendo “controlli ferrei” su quelli che entravano nel nostro Paese. Pochi giorni dopo sarebbero stati individuati in primi casi di trasmissione locale di coronavirus. Non nei centri di accoglienza dei migranti ma in Lombardia.

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Ma ancora il 24 febbraio Salvini scriveva su Twitter: «non è il momento delle mezze misure: servono provvedimenti radicali, serve l’ascolto dei virologi e degli scienziati, servono trasparenza, verità e un’informazione corretta, servono controlli ferrei ai confini su chi entra nel nostro Paese». Peccato che i virologi chiedessero altro: isolamento volontario e un invito ai cittadini italiani (non ai migranti) di evitare assembramenti e limitare i contatti sociali.

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È durata poco la ferrea fermezza della Lega. Il 27 febbraio Salvini annunciava durante una diretta Facebook: «l’Italia riparte. Alla faccia di chi se la prende con medici, infermieri, governatori e sindaci, saranno ancora una volta cittadini, famiglie e imprese a salvare questo splendido Paese». Niente blocchi, chiusure o zone rosse. Per il senatore leghista le proposte da fare e le misure da adottare erano altre: «chiediamo al governo di accelerare, riaprire, aiutare, sostenere. La Lega ha presentato decine di proposte. Accelerare, riaprire, ripartire». Questo in barba a quello che dicevano medici e scienziati, che Salvini ascolta solo quando dicono qualcosa che gli può essere utile politicamente.

Quando Salvini voleva riaprire tutto (dopo il coronavirus)

Sempre il 27 febbraio Salvini invitava a comprare italiano e a «stare in vacanza in Italia». Un appello rivolto non solo agli italiani ma anche ai turisti stranieri. Quello che voleva chiudere e sigillare i confini diventa così un moderno emulo di Rutelli nel suo famoso spot please visit Italy: «l’Italia è il paese più bello del mondo, veniteci. E poi andiamo a ricordare che venire a fare turismo in Italia è bello, sano e sicuro.Per responsabilità di qualcuno sembra che fare la settimana bianca in Trentino in Piemonte in Val d’Aosta, andare a visitare la splendida Venezia, venire a visitare i bronzi di Riace, andare in terra di Sicilia o in terra di Sardegna sia pericoloso, no no no».

salvini coronavirus chiudere tutto - 8Insomma Salvini non solo invitava gli italiani ad andarsene in giro in vacanza ma diceva che era perfettamente sicuro e sano farlo anche per gli stranieri e che non c’era alcun pericolo. E se i turisti potevano magari pensare che c’era un problema di salute pubblica o un’epidemia in corso così era per colpa “di qualcuno” (il governo? i virologi?) che lasciava intendere il contrario. «Vorremmo che riaprissero musei, negozi, discoteche e bar» concludeva Salvini.

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Un concetto ribadito anche il 29 febbraio durante un’intervista mandata in onda da Porta a Porta dove Salvini disse: «il mondo deve sapere che venire in Italia è sicuro, perché siamo un Paese bello, sano e accogliente, altro che “lazzaretto d’Europa”, come qualcuno sta cercando di farci passare». Oggi i casi di persone positive al coronavirus in Italia sono 8.514. I decessi 631.

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Ma Salvini non ce l’ha mica solo con i turisti. In un altro tweet se la prende con la proposta di rinviare Juventus-Inter a maggio. Che senso ha?? si chiede, «porte aperte o porte chiuse, per me si doveva giocare e offrire agli italiani qualche ora di serenità e al mondo un’immagine di tranquillità». La stessa che non offriva lui nell’intervista a El Pais.

Sorpresa: Salvini ha cambiato idea di nuovo

Ad un certo punto però cambia tutto. Il numero di casi positivi, di ricoverati e di decessi continua a salire. Il Governo istituisce prima una “zona arancione” in tre regioni del Nord Italia e successivamente tutta l’Italia diventa “zona protetta”. Salvini fiuta il vento e propone misure ancora più radicali. Dopo l’incontro con il Governo annuncia dispiaciuto: «Amici, esco preoccupato dall’incontro col governo. Abbiamo chiesto misure forti, drastiche, subito: chiudere tutto adesso per ripartire sani. Fermi tutti! Per i giorni necessari, mettiamo in sicurezza la salute di 60 milioni di italiani. Chiudere, prima che sia tardi».

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Qualcuno a questo punto potrebbe sospettare che il vocabolario di Salvini contenga unicamente due parole “chiudere” e “riaprire” da usare alla bisogna. Eppure il confronto di meno di poco più di 15 giorni di dichiarazioni sul coronavirus mette in luce come anche sapendo due sole parole il fatto di usarle a caso non produce risultati credibili.

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Anche perché il Salvini che invita a chiudere tutto prima che sia troppo tardi è lo stesso che continua a dire che mai come in questi giorni bisogna mangiare italiano «viaggiare italiano, turismo italiano». Il che è abbastanza curioso se pensate che già ora il Governo ha invitato tutti gli italiani ad evitare tutti gli spostamenti non necessari, che le località sciistiche hanno già chiuso gli impianti e che lui stesso chiede di “chiudere tutto” o di chiudersi in casa. Ma il nostro guarda già avanti, non si ferma perché ora è il momento di rilanciare. In un’intervista al Corriere della Sera chiede addirittura di fare di tutta l’Europa una zona rossa. Non tanto per impedire la circolazione del coronavirus quanto per scongiurare quella che secondo lui è una guerra commerciale nei confronti dell’Italia. A questo punto il dubbio è legittimo: cosa ha capito Salvini del coronavirus e delle misure di contenimento dell’epidemia?

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